giovedì 10 gennaio 2008

MAURIZIO CHIAVARI-INTRODUZIONE AI REX DEUS

ORDO MILITES CHRISTI TEMPLUM HIEROSOLYMITANI

Ordine dei Cavalieri di Cristo e del Tempio di Gerusalemme

Sacro Ordine dei Cavalieri Templari

GRAN PRIORATO D'ITALIA


http://www.esoteria.org/documenti/misteri/templari/ordomiliteschristitemplumhie.htm

NON NOBIS DOMINE, NON NOBIS, SED NOMINI TUO DA GLORIAM

Dalla buona terra di Roma, addì 12 novembre 1999 Anno dell'Ordine 881

Seguiamo con molto interesse il sito di Esoteria, e ci siamo soffermati con molto interesse (ovviamente) sulle pagine dedicate ai Cavalieri Templari ed ai loro misteri e segreti.

E' tutto molto interessante, ma ciò che ci sembra manchi è una visione più precisa, oseremmo dire quasi scientifica dell'Ordine del Tempio negli anni degli albori.

Cercheremo per quanto ci è possibile di essere brevi, quindi dovremo sintetizzare molte cose e parecchi concetti per non essere prolissi e per non annoiare.

Tanto per cominciare, se ci è consentito, desideriamo segnalare alcune piccole inesattezze, come nella lista dei Gran Maestri Templari. Per fare un esempio, Bertrand de Blanchfort non era della regione di Bordeaux, ma era proprio della regione di Rennes-Le-Bains, ed è deceduto il 3 ottobre 1170, da documenti in ns. possesso e da codici miniati del XV secolo di una collezione privata. Sarà nostra cura far pervenire una lista più precisa dei Gran Maestri. Ed ora vorremmo fare qualche cenno proprio riferito all'Ordine. Magari è una storia che molti conoscono, e non penso che nel nostro scritto ci siano rivelazioni clamorose, ma qualcuno penso le riterrà interessanti.

L'Ordine del Tempio inteso come tale nacque sì nel 1118, ad opera del Gran Maestro Hugo di Payns, conte della Champagne, ma le sue origini sono ben più antiche, in quanto, come organizzazione prima che come Ordine, era formato dai discendenti degli antichi sacerdoti del Tempio di Gerusalemme, quei sacerdoti che al momento dell'assalto delle truppe romane di Tito, nel 70 d.C., distrussero il Tempio di Salomone, simbolo delle genti ebraiche. Questi sacerdoti dapprima nascosero nei sotterranei del Tempio alcune documentazioni talmente importanti che se lette ora farebbero tremare chiunque, ed inviarono emissari a Qumran, dove altre documentazioni, sia copia di quelle nascoste nei sotterranei del tempio che altre ancora furono affidate alla tribù degli Esseni, che le custodirono gelosamente, tanto da nasconderle negli anfratti delle caverne del deserto di Giuda. Questi documenti contengono le storie della nascita del cristianesimo e della Chiesa di Gerusalemme, retta dopo la morte di Gesù, come si legge nei documenti, da Giacomo, fratello di Gesù, (e sui documenti non si fa alcun cenno a Pietro) ed altro ancora, come le copie dei vangeli gnostici di Nag-Hammadi. Altro non si sa, visto che sui Rotoli di Qumran, chissà perché, grava il segreto militare posto dal governo israeliano (ma noi pensiamo di saperlo).

Per tornare ai sacerdoti, i sopravvissuti alla carneficina perpetrata dalle truppe romane e dalle tribù loro alleate fuggirono, ed alcuni di essi arrivarono in Europa, dove portarono le dottrine ebraiche ed i dettami della Chiesa di Gerusalemme, retta da Giacomo alla morte di Gesù. Giacomo poi fu ucciso dapprima tramite lapidazione, come d'uso fra gli ebrei, e poi gettato dalla rupe del Tempio, nel punto dove ancora oggi c'è la sua tomba. Ma con l'andar dei secoli, da parte dei discendenti dei sacerdoti ci fu una snaturazione del giudaismo, ci fu una "cattolicizzazione", per chiamarla così, dei discendenti di questi sacerdoti. Ad ogni primogenito di ogni famiglia fu confidato il "segreto del Tempio", per secoli. Fu così che si formarono i cosiddetti Rex Deus, cioè delle famiglie che strinsero fra loro un patto: la ricostruzione del Tempio di Gerusalemme o perlomeno la riconquista della Città Santa, soprattutto per recuperare ciò che era sepolto e nascosto nei sotterranei del Tempio. Non con questo si vuole comunque smitizzare il loro impegno a livello religioso, che c'era comunque.

Difatti, mille anni dopo la distruzione del Tempio di Gerusalemme, ecco che le truppe crociate, con a capo Goffredo di Buglione, componente di una dei Rex Deus, conquista Sion, o Gerusalemme, se si preferisce. A questo punto entra in scena Hugo di Payns, altro Rex Deus, che chiede a Baldovino II, re di Gerusalemme a quel momento, di acquartierarsi proprio sulle rovine del Tempio di Salomone, fondando di fatto l'Ordine del Tempio, o Cavalieri Templari. Quindi, questi cavalieri non erano andati in Terrasanta solo per compiti di polizia e/o per combattere l'infedele, come si vuole credere, ma l'Ordine Templare era una delle organizzazioni più attrezzate per il recupero di reliquie ed oggetti sacri, a livello prettamente archeologico. Che poi i Templari abbiano partecipato alle battaglie in Terrasanta è vero ed è un'altra questione, ma la prima e vera ragione della loro presenza in Medio Oriente è proprio quella poc'anzi detta. Hanno trovato molto, fra cui sicuramente la Vera Croce e la Sindone (che qualcuno molto poco informato ed in malafede sta cercando di far passare per un falso, e chi vuole può chiederci il perché siamo sicuri che sia un autentico, in quanto non è questa la sede per spiegare ciò) e forse hanno trovato anche il Graal (non è vero che non esiste) e l'Arca dell'Alleanza. Qui poi la storia si fonde con la leggenda. Ma i primi scavi e lavori archeologici, presumibilmente per la prima volta al mondo, furono fatti sotto al Tempio di Salomone e condotte dai Templari in prima persona. Si potrebbe continuare a parlarne per ore, volendo.

Qui ora vogliamo chiarire poche cose: riguardo l'accusa di apostasia (il rinnegamento della croce) rivolta ai Templari da Filippo IV il Bello e dalla sua accolita di infami, dalle letture e dai documenti è assolutamente falsa, in quanto tale rinnegamento non era verso chi era stato affisso a quel tremendo strumento di tortura, ma verso lo strumento stesso. Inoltre, non si spiegherebbe come i Templari, soprattutto nelle ultime battaglie, come quella di San Giovanni d'Acri, si fossero gettati all'assalto al grido di "Per Christus et in Christus!", come riportato dagli scribi musulmani del tempo. E la storia ci dice quanti cavalieri morirono in quel frangente.

Qui mi fermo, ma siamo a disposizione per chiarire a chiunque le nostre posizioni e dove è la verità, anche se noi non siamo certo i depositari della stessa. Ma almeno la nostra tradizione è genuina, vera e senza macchia. Saluti cordiali e che Dio abbia pietà di noi.

Fr. Maurizio Chiavari

(Gran Priore d'Italia dell'Ordine

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